La settimana che vede impegnate le nazionali è anche quella della vigilia di un big match come Lazio-Milan. L’attesa alla sfida è alle stelle e i tifosi biancocelesti hanno risposto accorrendo numerosi ad acquistare i tagliandi per la sfida. Sono stati venduti già oltre 15 mila biglietti che, sommati ai 21 mila abbonati, lasciano immaginare che sabato sera ci sarà la platea delle grandi occasioni.
I capitolini dovrebbero presentarsi con la rosa quasi al completo dopo i recuperi di Radu, Ederson e Konko, con i soli Brocchi e Diakite ancora out. Stessa cosa non si può dire del Milan che riabbraccerà Pato, ma dovrà fare a meno dell’infortunato Robinho e dello squalificato Ambrosini, assenze pesanti per Allegri.
La settimana biancoceleste è caratterizzata, però, dall’audizione di Stefano Mauri sul presunto conto segreto intestato ai genitori del centrocampista brianzolo. Il calciatore è stato ieri a Berna a spiegare i motivi dei suoi movimenti bancari, ma rimane assolutamente tranquillo sulla sua posizione come restano sereni i suoi legali, la società e i compagni. I due casi non sembrano legati e gli stessi Pm italiani hanno dei dubbi sulle responsabilità del capitano laziale in Svizzera.
Calcioscommesse, revocati gli arresti domiciliari a Mauri e Milanetto
Della vicenda Mauri ha parlato anche Pesoli, giocatore del Siena coinvolto nello scandalo scommesse, che rivela: «Non posso sapere se è innocente o colpevole; capisco molto bene la situazione perché è la stessa che sto vivendo io, ma spero vivamente che possa dimostrare la sua innocenza perché è anche il mio capitano essendo un grande tifoso della Lazio».
Rispetto al quadro iniziale sembrano ridimensionarsi le accuse per il numero sei biancoceleste che, ad oggi, rischierebbe solo un’accusa di omessa denuncia, la stessa che è valsa a Conte quattro mesi di squalifica. La Procura di Cremona sta ancora definendo la sua situazione ma, rispetto al quadro allarmante iniziale, la situazione sembra essere rientrata su binari ammissibili anche se dalle parti di Formello puntano alla totale assoluzione.
Antoniomaria Pietoso