«La nostra capolista sarà una donna giovane, in gamba che lavora nel settore della cultura, che viene da un'esperienza di sinistra, anche oltre il Pd stesso, e che ha dimostrato, insieme ad altre donne straordinarie, che si può coniugare cultura con creazione di posti di lavoro, qualità e sviluppo». Le parole di Alfio Marchini, candidato sindaco di Roma, ai microfoni di Radio Città Futura.
L'imprenditore ha poi detto di trovare «ridicolo e patetico che chi è diventato candidato sindaco con un congresso di fatto o, comunque sia, dentro a un partito, adesso faccia di tutto per nascondere la sua identità di partito. Perché devono dire sempre delle bugie? Sei un senatore della Repubblica, sei stato eletto perché un partito ti ha portato, hai fatto delle primarie di partito, sei un uomo di partito. Perché ti devi vergognare? Questa doppiezza che c'è in continuazione, perché uno cerca di far sembrare ciò che non è. Il politico del partito cerca di far finta di essere civico e dipingere invece il civico come fosse uno del partito. Questi giochetti i romani li capiscono fin troppo bene». E sull'Udc non usa mezzi termini:
«Io ho spaccato l'Udc? L'Udc si spacca da sola. Io parlo a tutti coloro che amano questa città, cittadini e quindi anche classe politica, e che sono disillusi dall'esperienza di Alemanno e delle sue promesse tradite. Anche Bittarelli, famoso supporter di Alemanno, ha fatto un endorsment. Parlo anche a tutti quelli che oggi non trovano nel Pd una risposta vera. Perché trovano ancora una volta un Pd che nei momenti di difficoltà si arrocca su operazioni identitarie di sinistra, che è perdente per definizione. Forse arriveranno al primo turno, ma poi perdono al ballottaggio. Questa tendenza, questa gioia di perdere non la condivido, perché una battaglia si deve fare per vincere».
Marchini si è poi soffermato su quanto la «cultura sia un'opportunità. Dobbiamo usare il più possibile gli strumenti tecnologici per rendere in questa città, sexy la cultura. Il meccanismo è cultura e turismo, beni culturali e territorio. Su questi due assi andremo a sviluppare la nostra strategia. E' sempre tempo di progetti. Più ci sono momenti di crisi e più dobbiamo far lavorare la fantasia».