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ISTITUZIONI · venerdì 22 marzo 2013

Lazio: Sanità, lunghe liste attese e aumento ticket. I cittadini scelgono il privato

L'analisi di Codici sul rapporto "Oasi 2012"

"Curarsi costa caro, sia in termini di tempo che di denaro. Una recente ricerca ha parlato di un aumento del 40% dei ticket nel 2012 (rapporto Oasi 2012). Mentre il prezzo dei ticket è cresciuto così tanto, i cittadini, più del 50%, preferiscono pagare di tasca propria visite ed esami medici". Così il Codici in una nota.


"Il perché? Non solo per le temutissime liste di attesa, che a volte sembrano infinite, ma anche perché, facendo due calcoli, il privato può costare addirittura meno. Si pensi che il caro ticket - continua la nota - pesa sulle tasche degli italiani per circa 5 miliardi di euro, tra compartecipazione della spesa sui farmaci, visite specialistiche ed esami diagnostici. Insomma, i numeri della sanità laziale non sono molto rassicuranti. Per fare degli esempi concreti dei numeri della sanità laziale è possibile considerare i casi esaminati recentemente dal Codici.

Parliamo dei 2000 euro per diventare mamma nel Lazio. In un’intervista a Spazioconsumatori.tv - prosegue la nota - una neomamma racconta di essere arrivata a questa cifra perché costretta a rivolgersi al privato, visto che nel Lazio le liste di attesa sono lunghissime. Si parla anche di 5 o 6 mesi per una flussimetria: un problema grave, se si considera che diversi esami sono necessari in periodi specifici della gravidanza. Come fare allora se il servizio pubblico non riesce a garantire il rispetto di tali tempistiche? La risposta è semplice quanto dispendiosa: rivolgersi al privato. Le visite spesso sono predisposte in luoghi lontani dal municipio in cui si vive o si lavora. Anche in questo caso si opterà per il privato. Ma quali sono le differenze tra servizio pubblico e privato? Sicuramente i costi, che nel privato sono quasi triplicati.

Una semplice ecografia nelle strutture private può costare 90 euro, mentre con il servizio pubblico costa sui 25 euro. Non sempre c’è possibilità di scelta purtroppo: se si ha un urgenza il servizio pubblico non riesce a garantire la prenotazione di un esame in tempi stretti.


Quello delle liste di attesa per qualcuno può diventare un vero e proprio incubo. Emblematico il caso raccontato dal Codici, secondo il quale per effettuare un ecocardiogramma per verificare il corretto andamento della gravidanza, ad una donna viene data la disponibilità dopo 6 mesi, quando il suo bambino sarebbe già nato! In alternativa, il servizio Cup generalmente informa gli utenti se si verificano delle rinunce, per abbreviare i tempi, ma può capitare che le strutture ospedaliere disponibili siano nettamente lontane dalla propria zona di residenza.

In questi casi - conclude la nota - come nella testimonianza sopra citata, la paziente spesso sceglie ugualmente di rivolgersi al privato, per non doversi imbracare in un vero e proprio viaggio dispendioso per raggiungere la struttura". 
"Purtroppo veniamo a conoscenza di situazioni del genere quotidianamente ­– commenta Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici – Troppo spesso i problemi legati al sistema sanitario pubblico obbligano i cittadini a rivolgersi a strutture private per affrontare i propri problemi di salute. Ma non tutti, e non sempre, possono permetterselo".