Una presenza numericamente fortissima e sempre più integrata nel tessuto sociale e lavorativo della capitale ma che nasconde ancora tanti lati poco conosciuti. E’ la realtà dei cittadini rumeni a Roma e in Italia, tema di cui si è parlato ieri nella conferenza “L’integrazione dei romeni in Italia tra famiglia e lavoro”. È romeno un immigrato ogni 3 nel Lazio (36,2%), prima regione d’Italia con una presenza di 196mila persone e solo nella provincia di Roma sono 154mila i romeni residenti, dicono i dati di Eurostat.
Nel 2012 i romeni, con oltre 2,5 milioni di cittadini residenti in un altro Stato Membro dell’Unione Europea, si è confermata nel panorama continentale come la collettività con una maggiore propensione alla mobilità interna intracomunitaria, avendo raggiunto quella turca e superato di gran lunga quelle marocchina, polacca e italiana. Come spiega lo studio «Nonostante gli effetti perduranti della crisi economica e occupazionale degli altri Stati Membri, l’esodo di cittadini romeni è continuato anche in questi anni, seppure rallentato.
Secondo i dati dell’agenzia di statistica europea Eurostat, tra il 2010 e il 2012 la collettività romena in Italia è aumentata del 20,8%, superando nelle statistiche ufficiali di gran lunga il milione di presenze (1.072.342). Incrementi ancora più significativi si sono registrati in alcuni paesi del nord Europa, ma è in assoluto nei Paesi del Mediterraneo che si registra il maggiore insediamento.
La collettività romena in Italia è seguita da quella in Spagna con 865.572 presenze, mentre a notevole distanza si collocano la Germania (171.475 presenze) e il Regno Unito (94.825), Paesi ove si recano prevalentemente i lavoratori altamente qualificati. Per quanto riguarda il futuro, non sono ipotizzabili flussi così consistenti come è avvenuto nel passato, trovandosi già all’estero oltre un decimo della popolazione della Romania (che conta in occasione del Censimento 2012 contava 21,7 milioni di abitanti) ed essendo consistente l’invecchiamento di quella popolazione che, secondo le proiezioni demografiche, sarebbe destinata a metà secolo a un consistente calo (4 milioni di cittadini in meno). L’incontro è stato organizzato dall’Unar (Ufficio antidiscriminazioni razziali), Ambasciata di Romania e coordinato da Franco Pittau dell’Idos/Dossier Statistico Immigrazione.
cinque