E’ stata la voce delle denunce contro la mafia in Sicilia. La voce di Peppino Impastato, spettacolo in scena da stasera al 13 gennaio al teatro Lo Spazio di via Locri.
Diretta da Pierpaolo Saraceno, che ne è anche interprete insieme a Mariapaola Tedesco e Jonata Arata, questa commovente pièce drammatica nasce da un’intervista ipotizzata della mamma Felicetta, che sul palco racconta, con gli occhi coperti d’amore, tutto il mondo e la forza dell’animo del figlio.
Fra emozioni ancora vive nel cuore ed episodi intimi e dunque mai balzati agli onori delle cronache, ecco però che riaffiorano anche i ricordi di fatti realmente accaduti, che hanno segnato la stessa storia culturale italiana. A partire dalla creazione di “Radio Aut-Onda Pazza”, stazione ideata proprio dal giornalista nel 1977 per denunciare i potenti mafiosi del paese in cui viveva, Cinisi, e in quello vicino di Terrasini.
Il proscenio si divide dunque in due parti: in una c’è la madre, il tempo reale (pur se impregnato di flashback); nell’altra, invece, il passato, e le vicende - scandite proprio dalla voce di Peppino - legate alla sua crescita. Che dà talmente fastidio a Cosa Nostra da portare lo zio Don Tano, grande boss operante nella provincia di Palermo, a una dura lotta contro il nipote. Uno scontro duro e frontale che terminerà solo con la morte di Impastato (per la disperazione di mamma Felicetta).
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