• condividi
BAND WORLD · sabato 16 febbraio 2013

IRAWAY live @ Alvarado Street - 14/02/2013

All'Alvarado Street di Roma, nella notte tra il 14 e il 15 Febbraio 2013, va in scena (o meglio dire, sul palco) un San Valentino diverso, alternativo, decisamente fuori dalle righe rispetto alla tradizione degli innamorati. Invece di un paio di pop-rock band o gruppi di musica leggera, le sonorità più adatte al caso, sul piccolo stage del live club della Capitale si esibiscono quattro formazioni emergenti che spruzzano energia e metal da tutti i pori, intrattenendo alla grande i presenti. Dopo gli show dei Their Ocean Of Words e dei Reburn, e prima di quello conclusivo dei Noise From Nowhere, gli Iraway regalano trenta minuti di tecnica, maturità artistica (e qui si vede che ci sono anni di studio sulle spalle dei componenti), sicurezza e capacità di far arrivare un unico e potente suono al pubblico, proveniente da due chitarre, batteria, basso e tastiere. E poi ci sono le due voci, una maschile e una femminile. diverse, caratteristiche, complementari e perfette per il progetto in questione.

Timoria”, cavallo di battaglia del loro primo Ep, è il brano con cui gli Iraway aprono lo show in un locale pienissimo. Due i motivi principali per andare in scena e richiamare un gran numero di pubblico: presentare alcune nuove canzoni che andranno a comporre un album attualmente in lavorazione e sfoggiare le doti del nuovo cantante. Già, quello del “video” linkato qui sotto era il precedente vocalist della formazione, sostituito ora dal talentuosissimo Thomas Gabriele. Il suo è un timbro impressionante, melodico, aperto, soprattutto intonato, molto, molto americano, simile a quello di molti frontmen di band statunitensi o canadesi che fanno il giro del mondo in tour e si amalgama benissimo con quello più sporco in growl della tastierista Catherine Linton (una ragazza che canta 'anche' in growl, avete capito bene, che sullo stage mostra di avere decisamente più palle di tanti colleghi ragazzi). Dietro le pelli c'è poi uno dei migliori drummers della Capitale, un Dimitri Nicastri che picchia di brutto su piatti e tamburi, ha tecnica da vendere e guida i compagni alla conquista assolut dell'Alvarado. I due chitarristi Cristiano Gizzi e Filippo Pizzoli sono una cosa sola (sebbene la sei corde del primo abbia un volume più alto della seconda) e il bassista Marcello Silvestri li segue a ruota con precisione.

Tutto il concerto si basa su queste premesse, oltre a quelle del pogo selvaggio sottopalco, che rendono lo spettacolo gradevole e mai noioso. Nemmeno quando gli Iraway lasciano da parte l'orecchiabilità delle loro prime creazioni per presentare i nuovi brani (“A Traveler's Self Portrait” e “Introspection's Loneliness”), frutti di un'immersione in un mondo ancor più colmo di sperimentazione. Le ritmiche diventano in tempi dispari, meno regolari, e l'influenza dei TOOL si avverte come non mai. In queste due canzoni si percepisce il cambio di rotta degli Iraway, decisi ad andare contro il mainstream commerciale per dar risalto alla tecnica, mossa azzardatissima che (almeno in Italia) di sicuro non li premierà. Il loro desiderio di rendersi differenti dagli altri e la loro nuova maturità sono però assolutamente da incoraggiare. Il concerto arriva alla fine con “Unchained Soul”, altro estratto del primo disco. Impossibile non applaudirli al termine del mini assolo vocale di Thomas Gabriele. I ragazzi stanno crescendo sempre di più. Ora ci vorrebbe un tour all'estero. Lì si che potrebbe raccogliere qualcosa di davvero buono e farsi valere e conoscere. Quello che all'Alvarado Street ha dato un bel calcio a Cupido.

Marco Reda

1 - Timoria

2 – Fathers Of Liberty

3 – A Traveler's Self Portrait

4 – Heroes Of Other Times

5 – Song For Charlotte

6 – Introspection's Loneliness

7 – Unchained Soul

 

http://www.reverbnation.com/irawayReverbnation

https://www.facebook.com/irawaybandFacebook

Timoria