Ci aveva lavorato tanto il vice presidente, o meglio ex vice, della Regione Lazio Luciano Ciocchetti, che ne aveva fatto il suo cavallo di battaglia, una sorta di panacea per tutti i mali che affliggono l'edilizia e il rilancio delle costruzioni in crisi. Ma ieri il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale la recente legge regionale del Lazio sull'edilizia, il cosiddetto “Piano casa”, “in quanto contiene alcune disposizioni in contrasto con le norme statali in materia di tutela del paesaggio ed in materia di governo del territorio”.
Esultano gli ambientalisti mentre dalla Regione si fa sapere che l'impugnativa riguarda solo alcune parti della legge, anzi Ciocchetti ribadisce che la bocciatura riguarda 3 disposizioni su 22, nessuna delle quali relativa al Piano Casa. Quindi, per Ciocchetti, le decisioni del governo ne confermano la piena validità e efficacia. Infatti sono state confermate le semplificazioni procedurali in materia di rilascio dei condoni edilizi e la possibilità di effettuare piccoli ampliamenti delle proprie abitazioni.
Ovviamente anche il sindaco Gianni Alemanno vuole dire la sua e afferma di non condividere la scelta del governo di impugnare il piano casa della Regione, aggiungendo “È un bel provvedimento che aiuta molto l'edilizia e le famiglie che cercano casa in un momento di grande difficoltà economica”. Sul fronte opposto invece si parte all'attacco.
“La Presidente Polverini probabilmente si potrà rifugiare dentro un “non sapevo, non potevo immaginare”- commentano i consiglieri Radicali in un loro comunicato - solo che, anche in questo caso, consigliamo di rileggere resoconti e comunicati delle sedute in cui noi Radicali, insieme a gran parte dell'opposizione, avvertivamo di quanto fosse scontato e prevedibile questo conflitto di costituzionalità”.
Per due anni, ricorda invece il capo gruppo del Pd alla Pisana Esterino Montino, “si è insistito a voler varare un testo lacunoso, vergognoso, scritto male, ambiguo per scelta, che è un attentato all’ambiente ed ai beni archeologici del Lazio”. E ricorda ancora che le opposizioni presentarono ben 1000 emendamenti in aula contro la prima stesura e oltre 200 per la seconda, ma, prosegue Montino “la Giunta ha preteso in Consiglio la prova di forza ed è andata a sbattere contro il muro dell'incostituzionalità in entrambe le occasioni”. Montino sottolinea poi che si tratta di una bocciatura bipartisan perché è stata impugnata prima dal ministro Galan e oggi dal ministro Ornaghi.
Il deputato del Pd Michele Meta parla di una clamorosa bocciatura per la Giunta Polverini “per una legge che oggi come allora ignora volutamente tutti gli strumenti urbanistici fino a rimuovere i meccanismi di vincolo a tutela del paesaggio”.
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