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ROMA MUNICIPI · martedì 11 dicembre 2012

Il gladiatore Russell Crowe a difesa del mausoleo romano

Niente fondi per la bonifica: ordinato il reinterramento

Reinterramento per mancanza di fondi. Questa la fine a cui sembra destinato, salvo miracoli, il mausoleo di Marco Nonio Macrinio, individuato in prima battuta nel 2007 sulla via Flaminia, a due passi dalla stazione Due Ponti della Roma-Viterbo.

E’ stata la Soprintendenza ai Beni archeologici di Roma a dare il triste annuncio: evidentemente rimettere in piedi la struttura, alta 15 metri e sepolta sotto 7 metri di terra, risulta troppo oneroso. Nemmeno il ritrovamento della statua del generale di Marco Aurelio con tanto di consorte, nel giugno 2010, è riuscita a dare un’accelerata per provare a riportare agli antichi splendori la tomba del “Gladiatore”.

L’annuncio della Soprintendenza, però, non è andato giù a molti, a cominciare proprio da chi dalle gesta di Macrinio è riuscito a svoltare la sua carriera. «Di tutte le grandi nazioni del mondo, l'Italia in particolare dovrebbe essere una guida nel promuovere l'importanza di esplorare e conservare il passato antico», ha detto a “Repubblica” l'attore Russell Crowe, interprete sul grande schermo di quel Massimo Decimo Meridio “ispirato” dalla figura di Macrinio.

A cui si è aggiunto David Sassoli, candidato alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio: «Per il suo patrimonio storico, artistico e archeologico – interviene l’europarlamentare - Roma è un marchio in tutto il mondo e non difendere con le unghie e con i denti questa sua incomparabile prerogativa, tanto più nel grave momento di crisi che stiamo attraversando, è una scelta del tutto irresponsabile perché significa affossare la più straordinaria risorsa di questa città, quella, sopra ogni altra, da cui Roma può e deve ripartire». Anche l'American Institut for Roman Culture ha promosso un petizione online.

Diego Cappelli