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PROVINCIA · lunedì 12 novembre 2012

I “poveri” con le ville sul litorale

Risultavano indigenti in base alla dichiarazione dei redditi. Ma erano proprietari di beni di lusso

Si trovavano sulla soglia dell’indigenza, almeno in base ai redditi dichiarati allo Stato e agli enti locali attraverso l'indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Autocertificazioni che avevano permesso loro, in diversi anni, a prestazioni sociali e assistenziali di diverso tipo come buoni scuola, borse di studio, patrocinio legale gratuito.

Una truffa bella e buona, quella intrapresa da duecentosette “falsi poveri” individuati dai finanzieri del comando provinciale di Roma lungo il litorale romano, da Civitavecchia fino a Nettuno, al termine di minuziosi accertamenti contabili e documentali che hanno fatto emergere una situazione patrimoniale ed economica completamente diversa da quella dichiarata in sede di richieste.

La maggior parte dei furbetti si trovava a Ostia e nelle zone limitrofe, con ben 102 casi di persone proprietarie di prestigiose ville, la maggior parte nelle zone di Casal Palocco e di Infernetto, e di autovetture di lusso, con un tenore di vita inconciliabile rispetto alla situazione da loro stessi notificata allo Stato. I responsabili sono stati denunciati all'autorità giudiziaria, in base all’entità delle prestazioni irregolarmente ottenute, per i reati di falsa autodichiarazione e indebita percezione di provvidenze pubbliche e segnalati agli stessi enti locali per le conseguenti sanzioni amministrative. Saranno le stesse Amministrazioni locali, una volta accertata l’entità delle provvigioni, a recuperare quanto indebitamente erogato ai 207 falsi poveri del litorale romano.

Una pratica sempre più diffusa, quella delle false autodichiarazioni sui redditi, come dimostra l’altra truffa ai danni dell’Ater scoperta giovedì scorso. In tutto oltre 12mila “irregolari”, con 24 casi “eclatanti” che in realtà percepivano entrate più alte rispetto alle documentazioni presentate per importi che vanno dai 40 ai 100mila euro, e che pagavano affitti medi di 79 euro mensili. Alcuni di loro, con un reddito dichiarato pari a 0 all’ex istituto delle case popolari, erano titolari di negozi, avevano più partite iva e compravano altri immobili. Curiosa la storia di un imprenditore edile, proprietario di una barca a motore, che pagava un affitto di soli 281 euro.

Diego Cappelli