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ATTUALITÀ · lunedì 29 aprile 2013

Governo: arriva la fiducia della Camera con 453 sì, 153 no e 17 astenuti

''Bisogna superare la tassazione della prima casa, da subito con lo stop dei pagamenti di giugno'' ha affermato questo pomeriggio il presidente del Consiglio riferendosi, nelle sue dichiarazioni programmatiche, al pagamento dell'Imu
 

Il governo Letta ha incassato la fiducia della Camera. Su 623 presenti, i sì dell'Assemblea sono stati 453, i no 153, 17 gli astenuti. Nel pomeriggio il discorso pronunciato dal premier che ha ribadito l’urgenza di ''individuare una strategia per ravviare la crescita senza compromettere il risanamento. Di solo risanamento l'Italia muore, le politiche per la ripresa non possono attendere.

Non c'è più tempo, troppe e troppe imprese sono ormai in preda alla disperazione''. E quindi il primo impegno per ridare un po' di ossigeno agli italiani: ''Bisogna superare la tassazione della prima casa, da subito con lo stop dei pagamenti di giugno'' ha affermato il presidente del Consiglio riferendosi, nelle sue dichiarazioni programmatiche, al pagamento dell'Imu. ''Abbiamo accumulato in passato un debito pubblico che grava sulle generazioni peresenti e future e che rischia di schiacciare per sempre le prospettive economiche del Paese. Il grande sforzo di risanamento compiuto da Monti è stato premessa della crescita'', riconosce comunque il neo premier.

E ''la prima priorità del mio governo sarà la questione del lavoro. Solo con il lavoro si può imboccare la via della crescita'', assicura, aggiungendo in proposito che ''con i lavoratori esodati la comunità nazionale ha rotto un patto e la soluzione strutturale di questo tema è un impegno prioritario di questo governo''. Il premier auspica ''un welfare più universalistico e meno corporativo. Serve un welfare attivo, più giovane e al femminile. E' necessario migliorare gli ammortizzatori sociali estendendoli a chi ne è privo, a cominciare dai precari''. Per Letta, questa che stiamo vivendo è ''una delle stagioni più complesse e dolorose della storia unitaria''. ''Intendo rivolgermi a voi con il linguaggio sovversivo della verità.

Confessandovi che avverto consapevolezza dei miei limiti e il peso della mia personale responsabilità. Mi impegno a fare di tutto affinchè le mie spalle siano forti'', aggiunge Letta, che poco prima aveva espresso il suo ''senso di gratitudine profonda verso chi con lealtà mi ha sostenuto in questo passaggio: Pier Luigi Bersani''. E Letta non dimentica il Capo dello Stato: ''Da Napolitano è arrivata una scelta eccezionale, ha parlato il linguaggio della verità, invitato al senso di responsabilità. Ci ha concesso una ultima possibilità''. A Napolitano, continua Letta, va ''un sincero ringraziamento per lo straordinario spirito di dedizione alla comunità nazionale con cui ha accettato il secondo mandato''. (asca)