Sembrava un semplice invito quello lanciato ieri dal potente onorevole Fabio Rampelli a Renata Polverini perché si vada a votare subito, invece si è rivelato una sorta di diktat se è vero, come confermerebbero voci sempre più insistenti, che la Presidente sarebbe in procinto di firmare il decreto che fissa le prossime elezioni addirittura a dicembre o al massimo a febbraio.
Ma il gruppo di pressione che vuole il voto subito ha spostato in questi giorni le sue attenzioni su Gianni Alemanno e questa volta le avanguardie puntano a chiederne le dimissioni. Non sappiamo se i gabbiani di Rampelli siano della partita, ma è quasi certo che gli ex Forza Italia di Sammarco che fanno riferimento a Cicchitto, vogliano la sua testa.
Questo spiegherebbe il pantano nel quale è finito il bilancio capitolino, la continua mancanza del numero legale in aula, i continui rinvii delle sedute per i motivi più banali che maldestramente vengono addossati da sindaco al presunto ostruzionismo dell'opposizione sempre ben presente in aula. Tanto che, per ammissione del capogruppo del Pd Umberto Marroni, da noi raccolta ieri, esiste la reale possibilità che il bilancio non venga approvato nemmeno in “zona cesarini”.
L'eventualità di un election day invocato da Alemanno ma con i tempi a lui più comodi, non pare aver trovato il gradimento di spezzoni del Pdl ormai balcanizzato. Un sindaco che vuole rottamare il partito dal quale ha ottenuto pur sempre l'investitura ponendosi addirittura in alternativa fra la destra e la sinistra non può raccogliere il consenso di chi vuol comunque mantenere le sue posizioni di potere, sia pure all’opposizione.
Ragione di più per scompaginare i giochi di Alemanno e della sua lista, Rete Attiva per Roma, con le primarie o senza, perché questo sarebbe il senso del voto a febbraio ed ancor più a dicembre. Una situazione confusa e conflittuale che lascia sgomenti molti peones della maggioranza che non riescono più a capire che gioco si stia giocando sulla pelle di molti di loro che probabilmente non verranno più rieletti.
Resta comunque il fatto che l'accelerazione sulla scadenza elettorale anche per il Comune potrebbe significare che altri candidati della destra, sinora tenuti al coperto, possano venire alla luce ed insidiare la ri-candidatura di Alemanno, sino ad oggi considerata l'unica con possibilità di successo.
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