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TECNOLOGIA · mercoledì 19 dicembre 2012

Facebook pensa alle foto che si auto distruggono

E' un’applicazione in stile “Snapchat” già disponibile per iPhone e smartphone Android efficace per salvaguardare la privacy delle immagini scambiate in chat

Diciamoci la verità, quante volte abbiamo sbruffato o ci siamo letteralmente arrabbiati perchè una foto è finita contro la nostra volontà su facebook? Il social network di Mark Zuckeberg non è di certo il "luogo" più sicuro per la nostra riservatezza ma la chat resta forse ancora l'angolino più riservato. E potrebbe diventare a prova di 007 con un’applicazione in stile Snapchat già disponibile per iPhone e smartphone Android. Le indiscrezioni parlando, infatti, del lancio di una chat simile sviluppata da Facebook nelle prossime settimane.

L'applicazione creata da quattro studenti di Stanford prova a conquistare gli utenti dal "clic" facile, quelli che intendono condividere in tempo reale scatti privati che, nella maggior parte dei casi, non hanno nulla di artistico. E a volte sono anche particolarmente espliciti. Ma di che cosa si tratta? In pratica si scatti una foto, scegli a chi inviarla e poi decidi per quanti secondi - da 1 a 10 - potrà essere visualizzata dal destinatario. Prima che questa scompaia per sempre dal suo telefonino e dai server utilizzati per la trasmissione dall'applicazione.

Funziona così Snapchat, l'app ideata per l'invio di immagini e testo che si autodistruggono. Attenzione, però, agli "screenshot". Chi riceve gli scatti, infatti, può comunque memorizzarli sull'iPhone spingendo contemporaneamente il tasto "home" e quello di spegnimento del melafonino. Una funzione, questa, a cui Snapchat ha cercato in un certo senso di porre rimedio, predisponendo una notifica ogni volta che la combinazione di tasti viene messa in atto.

Se chi riceve una foto tenta di "rubarla" con uno screenshot prima che si autodistrugga, insomma, il mittente riceve un avviso. Ma a quel punto, però, la notifica serve a poco perché lo scatto privato è ormai finito nella memoria del partner, di un amico o, nel peggiore dei casi, di un individuo appena conosciuto via chat. Insomma, il rischio, per molti, si può riassumere in una parola: "sexting". Vale a dire l'invio di immagini sessualmente esplicite attraverso il proprio smartphone. Una moda, se così si può definire, diffusa tra i giovanissimi e anche tra i "pre-teen", ragazzini non ancora adolescenti.

Per loro Snapchat sembra l'applicazione ideale, in quanto pensano di potersi esporre senza il rischio che i loro autoscatti osé vengano poi conservati - e in seguito diffusi - dal destinatario. E a proposito di Facebook va detto che, nelle ultime ore, circolano in rete diversi "rumors" sull'intenzione, da parte del popolare social network, di sviluppare una propria applicazione simile a Snapchat. Staremo a vedere, ma comunque state sempre molto attenti alle foto inviate. E soprattutto al destinatario.