La Germania ha paura. Lo ha detto (con maggiore “voce in capitolo” rispetto a noi) Andrea Pirlo, noi lo ribadiamo: i tedeschi se la fanno sotto. La “tremarella teutonica” è nata immediatamente dopo il rigore decisivo segnato da Diamanti contro l'Inghilterra tanto che poco dopo la Bild già prometteva «di saldare i conti gli azzurri». Inevitabile, a soli sei anni di distanza dalla semifinale mondiale (per di più in casa, a Dortmund) persa con le firme di Grosso e Del Piero. Ecco quei gol, quei momenti, tormentano da tempo le notti insonni dei tedeschi e a maggior ragione lo stanno facendo in questi giorni.
Ecco perché, oltre ai giornali (non più “spacconi” come avvenuto nel 2006, però), anche i protagonisti del campo si sono affrettati a dire che «la Germania è più forte e andrà in finale» e che stavolta il tabù Italia verrà sfatato. Vero è che, dopo tante batoste, il gioco dei grandi numeri potrebbe premiare la Germania, tra l'altro obiettivamente più forte della squadra di Prandelli e più riposata a causa di un geniale calendario gare deciso dai quei “fenomeni da baraccone” che stanno nelle stanze decisionali dell'Uefa.
Ma la palla è rotonda e gli azzurri hanno dalla loro la “leggerezza” di chi ha poco da perdere. Se a tutto questo aggiungete che, in ogni caso, non ci sarà il rischio di vedere in tribuna "l'odiosa" Merkel (impegnata in un vertice a Bruxelles), allora l'Italia può crederci davvero. E aumentare le paure tedesche. Mercoledì, intanto, prima semifinale continentale con il derby iberico tra Portogallo e Spagna: anche qui i pronostici parlano a favore delle Furie Rosse, ma Cristiano Ronaldo (motivatissimo anche in ottica Pallone d'Oro) promette battaglia e numeri ad affetto. Mettiamoci comodi....
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