“Sarò il presidente di tutti gli egiziani. Mi appello a voi, grande popolo d'Egitto per rafforzare la nostra unità nazionale, l'unica via d'uscita in questi tempi difficili. La rivoluzione continua”. Queste le prime parole del neo presidente egiziano Mohammed Morsi, il primo eletto democraticamente nelle prima tornata elettorale del dopo Mubarak. È stato votato dal 51,73% degli elettori, a fronte del 48.3% ottenuto dallo sfidante Ahmed Shafik, il premier dell'ancien regime.
In un discorso televisivo rivolto alla nazione, Morsi, il primo esponente dei Fratelli Musulmani a guidare il Paese, ha promesso una leadership inclusiva, anche in rappresentanza dei copti. Ad accogliere la sua vittoria una folla di sostenitori radunati in piazza Tahrir, al Cairo.
Il neo capo del governo ha poi rivolto un tributo a coloro che sono stati uccisi durante la rivoluzione del 25 gennaio: “Senza il sangue dei martiri - ha detto - non sarei stato eletto. La rivoluzione va avanti, fino a quando tutti gli obiettivi della rivoluzione saranno raggiunti e insieme proseguiremo questa marcia. Le persone hanno pazientato abbastanza”.
“Respingo la decisione del consiglio militare di restringere l'autorità del presidente. Non hanno il diritto di decidere su questo”, ha poi dichiarato in un'intervista alla Fars, affermando di voler estendere sul fronte internazionale i legami con Teheran per creare un “equilibrio” strategico nella regione. (asca)