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ISTITUZIONI · venerdì 15 marzo 2013

Dismissione patrimonio: «Ritirate quella delibera»

Coro di no dell’opposizione alla disposizione approvata a febbraio. La competenza è dell’Assemblea
 

Dato che il 9 aprile prossimo il consiglio comunale cesserà di operare queste settimane sembrano essere le più delicate per l’Aula Giulio Cesare e per l’Amministrazione Alemanno che magari punta anche lei (come la Regione di Renata) a qualche saldo di fine stagione.

Occhi e orecchi ben aperti quindi tra i banchi dell’opposizione, che ieri con l’intervento di diversi esponenti come Ferrari e Cirinnà ha seriamente puntato il dito contro una delibera approvata a febbraio che rischia di rivoluzionare la città permettendo ai privati di entrare nelle dismissioni del patrimonio comunale (pubblico, dunque).

Secondo il consigliere Dario Nanni che ha chiesto il ritiro della, essa «va ritirata perché oltre ad essere illegittima costituisce un danno per la città e per i dipendenti di Risorse per Roma. Infatti con questo atto praticamente il comune vorrebbe affidare a privati anche le dismissioni, le alienazioni, le vendite dell’enorme patrimonio immobiliare del Comune di Roma». Bisogna infatti tenere conto che a oggi il patrimonio immobiliare del Comune di Roma è gestito dalla società Romeo Gestioni.

«Oltre a questo - prosegue Nanni - la Giunta introduce un affidamento di servizi che definisce “complementari e sinergici con quelli previsti nell’appalto originario”, ovvero: “attività commerciali e amministrative inerenti alle vendite del patrimonio immobiliare”. Alemanno con questa delibera non solo affida ad un soggetto privato le vendite ma in pratica cede un ramo d’azienda di una delle società in housing del Comune di Roma espropriandola del proprio core business ». Il tutto a svantaggio di Risorse per Roma, società che finora è stata protagonista delle più diverse vicende, ma che stavolta come spiega ancora Nanni «potrebbe comportare la liquidazione o la riduzione in maniera sensibile della società Risorse per Roma e la messa in mobilità di parte del personale».

«Il provvedimento affida oltre ai servizi di gestione del patrimonio anche la valorizzazione e la dismissione di circa 30.000 unità immobiliari di cui quasi il 90% di Edilizia Residenziale Pubblica per sette anni ad una azienda vincitrice di una gara bandita dal Comune di Roma. In un momento in cui il comune di Roma ha un disperato bisogno di “fare cassa” per ovviare agli enormi buchi di bilancio prodotti dalla giunta Alemanno si verrebbero a disperdere parte dei profitti veicolandoli verso una società privata che dovrebbe fare gli interessi del Comune di Roma. Un danno enorme per i dipendenti e per la società Risorse per Roma che si occupa esattamente anche di questo. Anziché affidare, come ha già fatto il comune di Napoli, tutto il patrimonio comunale alla società in house Risorse per Roma, Alemanno cede ai privati il business e manda in mobilità i lavoratori. Ricordo che sul patrimonio non può decidere la Giunta perché da regolamento la materia è di competenza dell’Assemblea Capitolina».

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