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ATTUALITÀ · domenica 10 marzo 2013

Diritti tv, visita fiscale per Berlusconi: no a legittimo impedimento

I giudici: uveite non giustifica assenza, processo va avanti. Difensori rinunciano ad arringa. Ghedini: condanna gia' scritta, assoluzione in Cassazione
 

L'uveite che ha colpito gli occhi di Silvio Berlusconi non costituisce un legittimo impedimento ''assoluto'' e comunque tale da giustificare l'assenza dall'aula dell'imputato. La decisione della Corte d'Appello di Milano riaccende lo scontro al processo sui diritti tv di Mediaset che vede l'ex premier imputato per frode fiscale, dopo essere stato condannato in primo grado a 4 anni.

E finisce con i legali di Berlusconi che rinunciano alla loro arringa difensiva, in aperta polemica con la decisione dei giudici milanesi. Particolarmente duro Niccolo' Ghedini, convinto che la condanna del leader Pdl sia gia' scritta. Per questo, chiarisce, ''vogliamo andare il piu' presto possibile in Cassazione, ove speriamo di essere assolti''. Oggi erano previste le arringhe delle difese. Ma, come preannunciato gia' ieri, ad apertura dei lavori i legali di Berlusconi chiedono un rinvio per legittimo impedimento del loro assistito, da ieri ricoverato in ospedale per un'infiammazione oculare. La Procura generale e' contraria e chiede una visita fiscale per accertare se davvero un disturbo agli occhi sia una ragione valida per non presentarsi in aula.

Richiesta accolta dal collegio. Pasquale Troiano e Carlo Goj, i due medici nominati dal Tribunale, si presentano al San Raffaele intorno a mezzogiorno. Insieme a loro c'e' il medico legale Umberto Genovese, consulente di parte incaricato dalla difesa. E Berlusconi, che potrebbe rifiutare il controllo facendo valere le sue prerogative di parlamentare, accetta di farsi visitare. Il verdetto degli specialisti arriva in aula dopo l'ora di pranzo ed e' inequivocabile. L'ex premier soffre di uveite, ''la terapia trova comprovata giustificazione e dovra' essere proseguita nei prossimi giorni'', ma questa patologia non rappresenta comunque ''un assoluto impedimento''.

Come dire che l'imputato avrebbe potuto presentarsi al processo nonostante il disturbo agli occhi. In aula scoppia una bagarre. Ghedini chiede un contraddittorio tra medici di parte e medici nominati dal Tribunale. I giudici respingono e dispongono il doversi procedere dei lavori processuali. Cosi' arriva lo 'strappo' dei difensori di Berlusconi che rinunciano alla loro arringa e si limitano a depositare una memoria scritta. Ghedini interviene in aula, ma lo fa esclusivamente per attaccare i giudici: ''Qui c'e' la volonta' di andare avanti anche con un imputato ammalato perche' si vuole chiudere il processo entro marzo'', e' la sua denuncia. Il legale e' convinto che il processo d'appello si concludera' con una conferma della sentenza di condanna gia' inflitta a Silvio Berlusconi in primo grado. E soprattutto per questo, puntualizza, che ''vogliamo andare il piu' presto possibile in Cassazione. Perche' speriamo di essere assolti''. (asca)