“Quello di ieri è stato un incontro positivo perchè si è parlato, diversamente da come accade in questa Italia confusa, di una cosa precisa e dei compiti di ciascuno per dare un contributo al nostro Paese anzichè scaricare il barile sull'altro. Si è discusso di come far crescere la produttività. È un'esigenza che abbiamo sottolineato più volte perchè il risanamento importante ma se fa della sottrazione di soldi pubblici il punto cruciale senza una crescita economica è inutile. Che si sia discusso di questo è importante, che si sia detto ognuno che compito ha, è altrettanto importante”. Queste le parole di Raffaele Bonanni (CISL) a Tgcom24.
“Bisogna far crescere la produttività e i salari. I salari crescono se cresce la produttività. Il governo può aiutare creando un clima adatto e con politiche fiscali di abbattimento del fisco sul salario di produttività. Il governo oltre a detassare i premi di produttività deve mettere sotto la lente di ingrandimento le infrastrutture, l'istruzione, la giustizia, le mafie, tutto ciò che ostacola il funzionamento di un sistema territoriale che o appoggia e pesa o la debilita. Se poi qualcuno vuole fare politica è un'altra storia, queste sono vicende economiche. La crescita dipende dalle parti sociali? La crescita dipende anche dalle parti sociali, dipende dalle politiche governative locali e centrali, dalle politiche imprenditoriali e anche dal rapporto dei lavoratori con l'impresa. Non sono d'accordo con l'idea che le parti sociali servono solo a dire agli altri cosa fare, il Paese si è seduto sull'idea che c'è chi deve chiedere e chi deve dare. Qui nessuno dà e tutti chiedono. Penso che, se c'è buona volontà, si arriverà a un punto di incontro. Il governo chiede un mese perchè ci sono summit europei sulle strategia da adottare e credo che il premier voglia presentarsi con qualche buona pratica per la produttività.
Credo - aggiunge Bonanni - che sia buono per gli italiani raggiungere l'idea che è giunto il momento di guardare in faccia la realtà: la realtà economica crescerà se l'economia andrà meglio. L'economia va meglio se i fattori oggi sfasati vengono rimessi a posto. Però serve un clima positivo non di scontro, lo scontro è suicidio. È un messaggio che lancio a chi ritiene che in situazioni drammatiche basta urlare contro un altro e il problema è risolto. Sono 20 anni che si urla e l'Italia è rimasta una realtà con una mano davanti e una dietro”.