Sono 18 i candidati sindaco ammessi alla corsa per il Campidoglio. All'ufficio elettorale centrale è stato effettuato il sorteggio per stabilire come il loro nome comparirà sulle schede elettorali. Primo comparirà Alessandro Bianchi. Ultimo Edoardo De Blasio. Sono 4 i candidati sindaco "decaduti" a seguito delle operazioni di verifica delle liste consegnate. Si tratta di Matteo Corsini (Roma Risorge), Antonio Corvasce (Roma capitale Comune), Eugenio Gemmo (partito comunista dei lavoratori) e Riccardo Proietti (Alleanza Tricolore). Di seguito l'elenco di come i candidati compariranno su schede e manifesti elettorali.
1) Alessandro Bianchi, 2) Fabrizio Verduchi, 3) Gianguido Saletnich, 4) Sandro Medici, 5) Alfonso Luigi Marra, 6) Alfio Marchini, 7) Luca Romagnoli, 8) Marcello De Vito, 9) Stefano Tersigni, 10) Giovanni Palladino, 11) Angelo Novellino, 12) Giovanni Alemanno, 13) Simone Di Stefano, 14) Valerio De Masi, 15) Gerardo Valentini, 16) Armando Mantuano, 17) Ignazio Marino, 18) Edoardo De Blasio.
Sono 39 le liste (sulle 45 presentate) ammesse alla competizione elettorale per il rinnovo dell'assemblea capitolina. L'ufficializzazione arriva dall'ufficio elettorale centrale di piazza Marconi dove, dopo il lavoro di verifica delle commissioni, sono stati effettuati i sorteggi per stabile l'ordine con cui i candidati sindaco e le liste di supporto compariranno si schede e manifesti elettorali. Sono dunque 6 le liste che, pur essendo state depositate venerdí e sabato scorsi, non hanno passato il vaglio delle commissioni deputate alla verifica della documentazione allegata. La mancata ammissione di quattro di queste ha comportato l'esclusione di altrettanti candidati sindaco, in quanto erano le uniche liste di supporto alla candidatura. Si tratta Roma Risorge (candidato Matteo Corsini), Roma capitale Comune (Antonio Corvasce), partito comunista dei lavoratori (Eugenio Gemmo) e Alleanza Tricolore (Antonio Corvasce. "Perdono" una lista di supporto a testa i candidati sindaco Sandro Medici (Liberare Roma, ma ne restano in corsa altre tre) e Alfonso Luigi Marra (Partito Nazionale stranieri italiani, ma ne conserva comunque 9).