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SALUTE · venerdì 15 febbraio 2013

Chirurgia estetica, seno più naturale e perfettamente modellato con nuovo metodo made in Italy

È tutta italiana la nuova frontiera della chirurgia plastica al seno

Un seno perfettamente modellato, a prova di cedimenti e molto più naturale. è il risultato della innovativa tecnica messa a punto dal chirurgo plastico italiano Egidio Riggio, specialista in chirurgia ricostruttiva ed estetica e microchirurgia all'Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Riggio ha ideato infatti un innovativo metodo negli interventi di mastoplastica additiva: la tecnica “Zenith” (questo il nome di battesimo dato da Riggio) metodo innovativo applicabile alla chirurgia plastica di aumento del seno con protesi, che permette di ottenere maggiore sicurezza e seni più naturali per le pazienti che vi si sottopongono.

La nuova pratica è stata oggetto di un approfondito studio clinico di tipo prospettico specifico della durata di due anni e mezzo, che ha dato ottimi risultati ed è stata ora pubblicata dalla rivista scientifica Aesthetic Plastic Surgery.

Il nuovo sistema, per selezionare la protesi più adatta al seno che si va ad operare, correla il punto di massima proiezione della protesi, denominato Vertice-zenith, alla posizione del capezzolo. La naturale armonia del seno e la sua anatomia più fine non viene alterata, come accade con le vecchie protesi e il vecchio metodo di inserimento, grazie anche al rispetto dei principi di biomeccanica del seno i quali invece a tutt'oggi vengono trascurati da molti chirurghi.

“L'applicazione del metodo Zenith - spiega il suo ideatore - ha permesso di ottenere un seno dall'aspetto naturale e duraturo nel tempo. Davvero esigua poi è la percentuale di rischio: solo 3,3% di re-interventi sulla protesi. Con questo mio nuovo metodo è poi molto elevato il grado di soddisfazione (90,8%) delle donne che vi si sono sottoposte; mentre vi è minor soddisfazione solo nelle pazienti con ptosi del seno e quindi con un maggior grado di difficoltà di operare già in partenza”.

I dati della ricerca pubblicata su Aesthetic Plastic Surgery eseguita su 150 protesi per aumento estetico del seno di 75 donne, emerge che la frequenza globale di complicazioni è del 16.6% per protesi; imperfetta guarigione o cicatrizzazione della ferita chirurgica , 7%; rotazione della protesi minima rispetto alle esperienze chirurgiche già pubblicate, 2,6%, ma solamente 1% dopo mastoplastica additiva primaria; contrattura capsulare, 1,3%; pieghe (rippling), 2% e cedimento sottomammario (bottoming-out), (0,6%): “circa tre volte meno di quanto riportato dai più famosi chirurghi del mondo”, evidenzia lo studioso.

La percentuale di re-interventi è molto bassa, 6%, di cui 3,3% sono revisioni chirurgiche delle cavità contenenti la protesi. Indicazioni e controindicazioni sono state analizzate nello studio. I risultati cosmetici sono largamente in armonia con differenti forme di seno, e particolarmente eccellenti quando riferite al seno piccolo, con proiezione scarsa, di donne snelle (con basso BMI).