Silvio Berlusconi è stato condannato a un anno di reclusione dal tribunale di Milano per il passaggio di mano dell'intercettazione Fassino-Consorte (“Allora, abbiamo una banca?”) pubblicata sulla prima pagina de “Il Giornale” del 31 dicembre 2005, nonostante fosse un atto istruttorio coperto da segreto d'ufficio.
I giudici della IV sezione penale del tribunale di Milano hanno accolto l'ipotesi accusatoria del pm Maurizio Romanelli e condannato il Cavaliere per concorso in rivelazione di segreto d'ufficio.
Per Berlusconi, è la seconda condanna di primo grado incassata nel giro di pochi mesi sempre dal tribunale di Milano: a ottobre, era stato condannato a 4 anni per presunta frode fiscale nell'ambito della compravendita all'estero dei diritti tv di Mediaset.
Il collegio presieduto da Oscar Magi ha anche condannato il fratello Paolo, in qualità di editore del quotidiano di Via Negri, a due anni e tre mesi di reclusione. Tuttavia, Paolo Berlusconi è stato giudicato colpevole del reato di rivelazione di segreto d'ufficio incassando invece un'assoluzione con formula piena per le altre due ipotesi di ricettazione e millantato credito contestate nei suoi confronti dalla pubblica accusa.
Il tribunale di Milano ha anche fissato in 80 mila euro l'entità di risarcimento che i due fratelli Berlusconi dovranno versare in solido a Piero Fassino, che si è costituito parte civile in questo processo. Somma, questa, a cui va aggiunto il pagamento delle spese processuali. (asca)