Anche la chirurgia estetica facciale si fa tridimensionale per ridare giovinezza al viso. Trapianti di grasso autologo, in crescente aumento, prelevato da cosce, natiche o addome e adeguatamente preparato prima del reinnesto nelle aree deficitarie del viso, stanno sostituendo e complementando i classici lifting dei tessuti molli del viso.
Si possono chiamare 'staminali multipotentì ed offrono numerosi vantaggi: ampia disponibilità di tessuto adiposo, non-immunogenicità delle cellule (non producono quindi anticorpi contrari) che non richiedono immunosoppressione, maggiore capacità delle cellule di sopravvivere in condizioni ambientali avverse. Rare, nella metodica, le complicazioni generali, assenti le irregolarità nella distribuzione o nell'assorbimento del grasso. Parte di questo viene riassorbito, ma il risultato estetico resta altissimo, vicino al 95% delle aspettative finali. Se ne discute a Roma in occasione del Congresso Mondiale “Nose&Face World 2012” al quale partecipano, fino al 12 maggio, i massimi esperti di chirurgia plastica facciale da tutto il mondo.
Se si opta, invece, per un ringiovanimento più classico, sono sempre all'avanguardia i fillers, anch'essi però innovativi, arricchiti di neurotossine e impiegati in una rivoluzionaria procedura non-chirurgica chiamata 'subliminal differencè. Tecnica che deve il nome all'iniezione intradermica delle tossine con cannule dalle punte arrotondate, seguita da un modellamento manuale che rende visibili i risultati in pochi minuti. Garantiti un aspetto naturale, il rilassamento delle dure linee di espressione tra le sopracciglia, una maggiore apertura dello sguardo e la riduzione degli effetti collaterali (edemi e gonfiori). Possibile, quindi, il ritorno immediato al domicilio e alle normali occupazioni che danno alla metodica un soddisfacimento generale del 95%.
“Grandi aspettative sono oggi legate alla possibilità di utilizzare cellule staminali multipotenti - spiega Jonathan Sykes, Professore e Direttore del Dipartimento di Otorinolaringoiatria, Chirurgia Testa e Collo e Chirurgia Plastica Facciale del Davis Medical Center (California) - piuttosto che semplici cellule staminali grasse. Le aspettative del mercato e l'accoglienza da parte del pubblico del trapianto con cellule staminali è molto alta, ma in letteratura sono ancora relativamente pochi i dati che ne attestano l'efficacia. Nuovi studi sono però in corso per la validazione della metodica. Attualmente il trapianto di cellule adipose, dopo adeguata preparazione delle cellule, resta comunque una tecnica vantaggiosa per l'assenza di effetti collaterali, la miniinvasività e la percentuale di successo in grado di assicurare una volumizzazione tridimensionale del viso con effetti di ringiovanimento e miglioramento dell'immagine di sé”.