L'assemblea del Senato ha approvato la fiducia al governo con 233 voti favorevoli, 59 contrari e 18 astenuti. Lo ha comunicato in Aula il presidente, Pietro Grasso. Tutti i deputati si sono alzati in piedi e hanno applaudito quando il premier ha reso omaggio ai due carabinieri e alla donna feriti nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi di domenica mattina. Angela Merkel è stata tra i primi leader stranieri che si sono complimentati con Letta. Nel colloquio telefonico ha invitato il neo-premier a Berlino per «poter parlare più approfonditamente di tutti i temi all'ordine del giorno, soprattutto ovviamente i temi di politica europea», precisa un portavoce del presidente del Consiglio. Nell'incontro di oggi il presidente del Consiglio ha ribadito la necessità di un patto per la crescita. «Sui conti pubblici - ha esordito Letta - noi abbiamo fatto la nostra parte. Oggi, il Governo vuole usare tutta la forza politica che il parlamento gli ha dato per lavorare soprattutto in due direzioni: ristabilire la fiducia dei cittadini italiani e in chi ha perso il lavoro. Tutto questo si traduce nell'obiettivo di capire che la crisi che stiamo vivendo è tale perchè in questi hanno non c'è stata abbastanza Europa». Poi Letta ha aggiunto: «Il nostro impegno è continuare le politiche di risanamento». Poi Letta ha visato sul tema dello sviluppo. «L'Europa - ha detto - deve fare politiche di crescita». Nella sua replica la Merkel ha parlato di «un patto per la crescita», precisando però che «crescita e consolidamento sono due facce della stessa medaglia». Poi la cancelliera ha aggiunto: «Collaboreremo con gioia con il nuovo governo italiano», anche perchè il presidente Napolitano «ci ha detto quanto l'Italia tiene all'Europa».
Come annunciato nel suo discorso programmatico, dopo la tappa a Berlino, Letta ha in programma una sosta a Parigi e una visita a Bruxelles giovedì. L'obiettivo di questi viaggi è quello di presentare ai partner europei la politica che intende perseguire il nuovo esecutivo: l'Italia intende proseguire nel cammino di riordino dei conti pubblici ma chiede all'Unione europea di pensare alle politiche per la crescita e non solo a quelle di austerity. «L'Italia rischia di morire di austerità», ha spiegato ieri Letta. Secondo le indiscrezioni, al presidente francese Francois Hollande il premier chiederà- come ha già fatto Mario Monti durante il suo mandato di primo ministro - di fare asse per chiedere maggiore impegno dell'Unione europea per la crescita. A Bruxelles il premier incontrerà Manuel Barroso, presidente della Commissione europea.
E' probabile che in questa occasione Letta faccia presente che l'obiettivo del risanamento è raggiunto e che il suo governo si attende che l'Italia esca dalla procedura d'infrazione. Il presidente del Consiglio è stato criticato perchè nel suo impegnativo discorso di ieri ha parlato di piano straordinario per la ricerca, di soluzione del problema esodati, di reddito minimo per le fasce sociali più disagiate, di nuove politiche industriali, di rilancio degli investimenti pubblici, di congelamento dell'Imu e dell'Iva senza spiegare dove verranno trovate le risorse per fare tutto questo. E' probabile che le visite a Berlino, Parigi e Bruxelles servano a Letta per saggiare quali sarebbero le reazioni europee alla richiesta da parte italiana di poter usufruire, come è accaduto a Francia e Spagna, di una dilazione di due anni per il rientro dal deficit, soluzione che permetterebbe di muoversi con più agio nella spesa pubblica. C'è intanto polemica sulla proposta di Letta di varare la Convenzione per le riforme come un organismo autonomo che deve lavorare in parallelo all'attività del governo pur avendo proprio il presidente del Consiglio legato una prima verifica del suo governo fra 18 mesi, quando si prevede che le prime riforme costituzionali possano essere approvate in base alle norme dell'articolo 138 della Costituzione.(asca)