"Roma vuole te" questo lo slogan elettorale del candidato civico al Campidoglio Alfio Marchini che ieri ha avviato la sua campagna elettorale preso gli spazi del comitato in via Ostiense 88. Nel corso della conferenza stampa ha spiegato la sua idea di citta' fondata sulla prossimità di quartiere dove bisogni e complessità trovano la loro dimensione umana ma anche le soluzioni condivise.
A giudizio del candidato il consociativismo politico ha creato non solo guasti ma anche una disaffezione dei cittadini nei confronti della politica che si riflette nel successo del Movimento5Stelle che non e' solo protesta ma anche desiderio di partecipazione. Dopo aver ribadito il suo rispetto per le primarie del centro sinistra e per i vari candidati ha spiegato la sua mancata partecipazione con il desiderio di non entrare nel merito di divisioni tutte interne ai partiti. Ha poi accennato alle scelte di fondo che vorrebbe attuare con la sua eventuale elezione.
E ha spiegato fra le che la ristrutturazione delle macchina comunale può solo avvenire applicando criteri di merito e non con tagli brutali del personale. Le stesse municipalizzate vanno risanate in funzione dei bisogni dei cittadini che verranno espressi dai loro rappresentanti per i circa 120 quartieri nei quali il suo team di progetto ha suddiviso la capitale. Nel rispetto del referendum per l'acqua che deve restare rigorosamente pubblica, anche Acea va risanata per darle valore di mercato.
Ma una capitale europea e mondiale deve avere una attenzione particolare per i diritti ed i bisogni delle fasce più deboli ribadendo per tutti cittadini diritti e doveri con quella che ha definito romanescamente, "una moratoria alla sola" e quindi alla classica furbizia di sopravvivenza se non peggio. La sua visione del decentramento di quartiere implica l ' intreccio fra vari problemi di gestione amministrativa. Quindi, ad esempio, le funzioni che oggi spettano agli assessorati dei trasporti e dell' urbanistica vanno integrati.
Se propone una sorta si authority per la difesa del territorio, del patrimonio artistico, del decoro che affiderebbe a personalità quale Giovanni Maria Flick, vorrebbe unificare gli assessorati ai trasporti e all'urbanistica che operano su funzioni comuni.Escluso un ulteriore comsumo del territorio quel punto irrinunciabile, ha detto di ispirasi alla vison dell'urbanista Camposvenuti che vederebbe volentieri nella sua squadra di governo. Sulla conduzione della campagna elettorale ha criticato l'ipocrisia dei partiti sulle spese, annunciando che le sue verranno rese pubbliche.
La sua intenzione e' quella di attrarre consensi al di la delle tradizionali partizioni fra destra sinistra ma con particolare attenzione a quella maggioranza dei cittadini delusi da una politica inadeguata e lontana dal popolo.
Per questo Marchini proporrà la sua rivoluzione costruttiva, come l'ha definita, in un tour, quartiere per quartiere, in ascolto in ascolto e dialogo con la gente. In questo tour verra' accompagnato dalla musica di artisti underground che si sono esibiti nel corso dell'affollato meeting sulla Ostiense . Attento ad evitare ogni polemica con il Pd si e' dimostrato fiducioso nelle diffusa volontà di cambiamento della gente sulla quale punta tutta la sua scommessa elettorale dai forti risvolti di risanamento morale che echeggiano toni di antico sapore Berlingueriano.
Giuliano Longo