I carabinieri hanno arrestato una romana di 38 anni con l’accusa di tentato omicidio e sequestro di persona, ai danni di una pensionata 82enne invalida. Il fatto si è consumato ieri pomeriggio, sul pianerottolo di una palazzina nel quartiere di Settebagni, a nord della capitale, ed è stato l'epilogo orribile di dissidi condominiali tra le due donne.
Da tempo infatti, come è stato riferito da alcuni condomini ma come testimoniano anche i tanti interventi effettuati nei mesi scorsi dagli stessi carabinieri, la coppia aveva avuto litigi più o meno violenti per motivi futili, legati a problemi condominiali per i pessimi rapporti di vicinato. Ieri pomeriggio l’ennesimo battibecco, forse una parola di troppo, ed è scattata la rabbia. La 38enne, senza lavoro che vive ancora con i genitori, ha perso la testa e in un raptus di follia ha aggredito l’anziana donna, l’ha trascinata nel suo appartamento dove ha infierito più volte colpendola con il bastone che l’anziana utilizzava per camminare.
Riversa a terra in una pozza di sangue, probabilmente con la complicità di un’altra persona, ancora in corso di identificazione, è stata presa per le gambe e trascinata fuori dall’appartamento e lasciata sanguinante e ferita gravemente sul pianerottolo. Nel frattempo alcuni condomini, che aveva udito le urla, hanno contattato il 112. Qualche altro condomino si è affacciato sulle scale e dopo aver notato la donna riversa a terra sanguinante ha contattato il 118.
I militari intervenuti immediatamente, grazie alle indicazioni fornite dall’anziana in un breve attimo di lucidità, e alle dichiarazione dei condomini sono riusciti ad individuare la 38enne. L’anziana donna è stata portata in codice rosso presso l’ospedale Sant’Andrea dove i medici le hanno riscontrato lesioni gravi e un trauma cranico.
Sul luogo dell’aggressione i militari hanno rinvenuto solo il gommino nero di plastica posizionato all’estremità del bastone, che l’arrestata avrebbe utilizzato come arma per colpire l’anziana. Ammanettata e portata in caserma in serata la donna è stata associata alla casa circondariale di Rebibbia su disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa del processo.