“Siccome siamo in una settimana cruciale, tendo a ragionare come se fossi già al governo. Perciò devo preoccuparmi che le decisioni prese siano in assenza di conflitto di interessi, senza costituire posizioni dominanti e che ci sia una traiettoria industriale, in una prospettiva di lavoro. La esaminerei così. Aggiungo che oggi una rilettura dei meccanismi che regolano l'Antitrust sia necessaria”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani intervistato su Corriere.it risponde ad una domanda sull'offerta di Cairo per l'acquisto de La7.
Alla domanda poi se ritenga Cairo collegato indirettamente al gruppo Mediaset, aggiunge: “Non lo so, non ho poteri di intelligence. Dico solo che in generale chi governa deve essere amico di tutti e parente di nessuno”.
Alle dichiarazioni di Bersani sono arrivate a stretto giro di posta le repliche di Berlusconi, anch'egli ospite di un forum sul Corriere.it: Bersani ha lanciato “un avvertimento mafioso” sull'operazione di acquisto di La7, ha detto il leader del Pdl, perchè è come se avesse “detto aspettate a vendere perchè se sarò al governo La7 varrà di più”.
“Non ho rapporti con Urbano Cairo, che per alcuni anni è stato mio assistente - spiega Berlusconi - poi è diventato un imprenditore in proprio ed è da diverso tempo che non lo sento. In questo momento non ci sono affari in editoria perchè con la crisi c'è stato il calo della pubblicità intorno al 20%, non c'è azienda in Italia che produca utili”. (asca)